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... doniamo la speranza di ricominciare ...

Ottobre 2020

Le foto 2 e 3, scattate davanti alla splendida Chiesa che abbiamo nella Cité, racchiudono pienamente in sé il significato di comunità, dello stare insieme e condividere tutto.

Chi è stato almeno una volta in Ruanda, non riesce a spiegare esattamente il motivo per il quale si ama il Paese delle Mille Colline. Ci sono ancora importanti sacche di povertà, nonostante l’alto tasso di sviluppo degli ultimi anni.

Ci si imbatte sempre in scene che fanno male al cuore. Eppure una volta che lo si è incontrato, il Ruanda, non ci si stacca più. Lì non c’è fretta, c’è tempo per tutto, ma soprattutto ogni giorno è ricco di emozioni. Le persone guardano oltre le apparenze, gli averi, i beni materiali, conta solo ciò che sei.

Questo forse è stato il primo insegnamento e il più importante che ci porteremo dietro: essere invece di avere. Si parte pensando di aiutare o cambiare le cose, ma in realtà si salva se stessi.

Questo è il primo passo per poter fare qualcosa e dare aiuti concreti, così come fa ogni giorno l’Associazione Nolite Timere onlus, dando un'istruzione, un’educazione e assicurando cure primarie.

Settembre 2020

Quando torniamo dalle nostre missioni, la prima cosa che ci viene da fare è parlare e raccontare tutto quello che abbiamo vissuto, le cose che abbiamo visto, le emozioni che abbiamo provato, e spesso lo si fa senza neppure pensare troppo a cosa si stia dicendo. E questo accade anche per quei volontari tra noi che ci sono stati già più di una volta. È solo dopo qualche giorno dal rientro che cominciamo a rimettere in ordine le idee e i pensieri e a rifl ettere.

Il Ruanda è cultura, è un mondo che si nasconde dietro l’evidenza. Sembra scontato dirlo, ma laggiù nulla è mai come appare ai nostri occhi. C’è sempre una spiegazione dietro ogni cosa, per quanto assurda e incomprensibile ci possa sembrare, tipo asciugare il bucato sul prato (foto 3).

Volgere lo sguardo verso la Cité des Jeunes Nazareth sarà sempre per noi come alzare gli occhi verso il sole: lo guarderemo senza mai riuscire a vederlo davvero, e ogni volta sarà sempre diverso.

Giugno 2020

Nella foto 4 si riconoscono Rita Pennacchio e l’attuale Direttrice della Cité Suor Drocella, delle Sorelle della Speranza di Maria, una Congregazione nata in Ruanda 60 anni fa circa, nell’occasione della posa della prima pietra del nuovo dormitorio progettato per accogliere nuovi piccoli ospiti.

Nella foto 2 l’Ing. Jorge della VIS Foundation che ha controllato lo stato dell’impianto idraulico e suggerito importanti miglioramenti. S.E. Mons. Smaragde Mbonyintege, Presidente della Conferenza Episcopale Ruandese, esamina il progetto del dormitorio (foto 1). Infi ne, alcuni dei ragazzi più grandi aiutano con la coltivazione dei campi (foto 3).

Infatti, alcuni dei prodotti che arrivano sulla tavola della sala mensa della Cité, come patate, riso e simili, sono coltivati da loro.

Agosto 2020

Nella foto 3 alcuni dei nostri piccoli nella grande sala mensa e nella foto 1 mentre si divertono durante una partita a frisbee. Negli anni, la Cité des Jeunes Nazareth si è arricchita di un campo da calcio e uno di pallacanestro. Inoltre, c’è spazio a sufficienza per giocare a frisbee o altro.

Momenti importanti che aiutano la crescita di un bambino, e questo vale soprattutto per i nostri piccoli ospiti. Le attività sportive, soprattutto quelle di gruppo, consentono lo sviluppo di un clima emotivo positivo e, per un Paese tanto profondamente segnato da eventi traumatici, è qualcosa di estremamente importante perché si traduce nell’accettazione, nel rispetto, nel riconoscimento, e nell’apprezzamento reciproco.

Si accettano i compagni con le loro caratteristiche, il loro modo di vedere e di sentire. Si rispetta l’identità, la dignità e i diritti di ogni compagno evitando ogni tipo di offesa. Lo sport come importante strumento educativo.

Maggio 2020

"Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l'uomo. Solo lui lo sa!". Sono le parole con cui il 22 ottobre 1978 Karol Wojtyla inaugurava il suo pontificato.

 

Il 18 maggio di quest'anno ricorre il Centenario della nascita di san Giovanni Paolo il che tanto volle la Cité des Jeunes Nazareth per ospitare gli orfani del terribile genocidio del 1999. Una rappresentanza di questi ultimi fece visita al Santo Padre il 2 luglio 2003 (Foto 2), accompagnati da S.E. Mons. Salvatore Pennacchio, allora Nunzio Apostolico in Ruanda. Il nostro Fondatore è con il nostro amato e compianto primo Presidente, don Tommaso Cuciniello, e con il fraterno amico don Peppino Cartesio (foto 1). Infine, la prima Direttrice della Cité, Suor Apollonie (foto 3)

Luglio 2020

“Per far crescere un bambino ci vuole un villaggio” (Proverbio africano). La gratitudine è un sentimento che ci rende felici ed aperti alla vita, un sentimento di profonda riconoscenza nei confronti di qualcuno che è stato gentile con noi, uno stato d’animo che ci spinge ad offrire qualcosa in cambio del bene e dell’amore ricevuto.

È quello che fanno periodicamente alcuni dei nostri “vecchi” ospiti. Ragazzi e ragazze, come quelli nelle foto, che tornano per salutare le Suore, gli insegnanti, le assistenti sociali, per chiedere se possono essere utili in qualche modo.

Alcuni ci scrivono per farci sapere come stanno. Ragazzi e ragazze che adesso sono degli adulti, che lavorano o frequentano l’università, alcuni sono anche sposati. Le loro storie ci incoraggiano a dare sempre di più, anche se nulla sarebbe possibile senza l’aiuto dei nostri sostenitori!

Aprile 2020

Lo scarso accesso dei bambini africani all'istruzione è dovuto dall'insufficiente numero di scuole, all'impossibilità delle famiglie di sostenere i costi per l'istruzione, alla necessità per molti bambini di lavorare per guadagnarsi da vivere.

E' vero che la situazione è migliorata molto negli ultimi anni, ma molto c'è ancora da fare!

L'accesso all'istruzione mette in moto un circolo virtuoso che produce i suoi effetti di generazione in generazione. L'istruzione aumenta la possibilità di inserimento nel mondo del lavoro e gli adulti che da bambini hanno ricevuto l'istruzione di base hanno maggiore predisposizione a mandare i figli a scuola.

Nella pagina, potete notare l'interno di una delle nostre aule scolastiche (foto 2) e alcuni dei nostri piccoli ospiti che mostrano orgogliosi i disegni realizzati per i loro rispettivi benefattori (foto 1).

E' molto importante che i bambini sentano di avere un legame con le persone che li aiutano e che queste ultime si sentano libere di ricambiare con altri disegni oppure con delle lettere, della cui traduzione in inglese si occupano i nostri volontari.

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