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... doniamo la speranza di ricominciare ...

Lo scorso anno, nell’occasione della nostra annuale tombolata di beneficenza, abbiamo voluto ricordare l’invito, quasi ad estenderlo ai nostri sostenitori, del Papa emerito Benedetto XVI, che sarebbe scomparso di lì a poco, rivolto ai figli e alle figlie d’Africa: “Non abbiate paura di credere, di sperare e di amare… L’Africa è chiamata alla speranza attraverso voi e in voi! Col Cristo Gesù, che ha calpestato il suolo africano, l’Africa può diventare il continente della speranza…

Ciascuno e ciascuna di noi è pensato, voluto e amato da Dio”. Nell’Esortazione apostolica post sinodale “Africae munus”, Benedetto XVI si era concentrato sul tema della riconciliazione, della giustizia e della pace. Punti importanti per l’Africa, in particolare per il Ruanda. E’ vero che il Paese è cambiato molto, e in meglio, negli ultimi anni, ma non possiamo dimenticare che esistono ancora diffuse sacche di povertà.

Ed è per questo motivo che abbiamo ancora bisogno del sostegno dei nostri benefattori. Infine, una piccola, grande curiosità di cui molti forse saranno a conoscenza: ogni anno, proprio per questo particolare evento di beneficenza,

Papa Francesco non manca di inviarci doni da mettere a disposizione per la tombola. Questo dice molto anche della vicinanza del Santo Padre al progetto di sostegno a distanza della Nolite Timere

Faccio parte della Nolite Timere da molti anni e mi occupo della parte amministrativa e contabile. Purtroppo, non sono mai stato a Mbare, lì dove sorge la Cité des Jeunes Nazareth, ma mi sono ripromesso di andarci il prima possibile. Negli anni la struttura si è arricchita di nuovi dormitori e aule scolastiche per accogliere un numero sempre maggiore di ragazzi e ragazze, e so che c’è una Chiesa bellissima.

La scuola offre la possibilità di studiare ai bimbi che hanno difficoltà economiche e, ancora oggi, purtroppo, non sono pochi. Dai racconti che sempre hanno fatto i volontari al rientro dalle missioni, so che i bambini sono meravigliosi, sempre interessati e allegri, tanto felici di studiare quanto di giocare. L’apprendimento sembra essere davvero un valore, un diversivo alla povertà e un modo di stare insieme.

Pensandoci, in effetti, quale modo migliore per stare insieme se non tramandare le tue conoscenze a dei bambini che stanno crescendo e che ti regalano a loro volta un pò della loro gioia e spensieratezza? Sono certo che dalla mia esperienza laggiù porterei a casa una consapevolezza diversa e un bagaglio emotivo che mi aiuterebbe moltissimo a mettere nella giusta prospettiva la mia mia vita.

Dr. Giandomenico Pirozzi,

membro del Consiglio Direttivo

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