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... doniamo la speranza di ricominciare ...

“Chi fa opere di misericordia, le compia con gioia” (Rom. 12,8). E’ con questo spirito che, circa 15 anni fa, abbracciai il progetto di S.E. Mons. Salvatore Pennacchio. In realtà, iniziai come sostenitrice a distanza di un ragazzo scampato al terribile genocidio del 1994, orfano di entrambi i genitori.

Solo successivamente, cominciai a collaborare con la Nolite Timere, prima come volontaria e poi entrando a far parte del Consiglio Direttivo. Sono stata in missione due volte e tutte e due le volte sono stata travolta da un mare di emozioni! Non è possibile spiegare a parole ciò che si prova quando si mette piede per la prima volta nella Cité des Jeunes Nazareth.

L’accoglienza è calda ed avvolgente, i bambini non riescono a contenere la gioia, mentre i ragazzi (un po' come tutti gli adolescenti) restano più schivi ed in disparte. Le urla di gioia e gli occhi luccicanti per i colori e le matite e i palloncini che doniamo loro commuove sempre tutti noi lì presenti! Non importa che tu sia italiano, arabo, indiano, bianco o nero, mulatto o giallo: laggiù troverai sempre un faccino sorridente pronto ad accoglierti!

Teresa Caterino,

membro del Consiglio Direttivo e volontaria

Lo scorso anno abbiamo gioiosamente ripreso la consuetudine delle Cene di Beneficenza, dopo la pausa imposta dalla pandemia da Covid 19. Gli eventi di beneficenza nascono per raccogliere fondi o aiuti materiali per sostenere una causa umanitaria specifica, la nostra è quella di sostenere la Cité des Jeunes Nazareth di Mbare, in Ruanda.

Ad ogni evento, i nostri sostenitori e benefattori non mancano di far sentire la loro vicinanza. Per esperienza posso dire che è molto più facile convincere le persone a donare aiuti materiali che denaro, soprattutto quando si è davanti a dei nuovi sostenitori. L’idea del dare qualcosa di proprio ad altri bisognosi crea un senso di soddisfazione, ed è immediato nel momento della consegna del bene.

Ho visto alcuni genitori lasciare che sia il f iglio piccolo a consegnare il sacchetto o la borsa, forse per incoraggiarlo ed insegnargli a rinunciare ad un giocattolo piuttosto che ad un indumento preferito per aiutare altri bambini. E’ successo anche questo durante i nostri eventi. Fa bene al cuore vedere tante persone disposte ad aiutare, anche con poco, chi ha meno di loro

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